Professioni: Cgil, senza equo compenso rischio povertà e marginalità
“Crediamo sia sbagliato – prosegue la Confederazione – affrontare il problema resuscitando le tariffe minime generalizzate, tanto più sbagliato se questo strumento viene previsto solo per i professionisti ordinisti. La via maestra per rispondere a questa grande difficoltà dei redditi è la contrattazione nazionale e di secondo livello, solo così i compensi potranno essere dignitosi, sostenibili, e il lavoro autonomo finalmente non sarà un mezzo per operare dumping. Già alcuni contratti nazionali prevedono che le parti si impegnino per estendere i diritti contrattuali anche ai non dipendenti”.
“In questo percorso, sarà necessario – conclude la Cgil – il coinvolgimento di tutte le forze di rappresentanza dei lavoratori non dipendenti”.